Il tempo, grande galantuomo e parte di noi stessi, rende con la sua patina ogni cosa unica; smussa, leviga, addolcisce e dà un senso di antico, personale.
Perchè l'uomo ha sempre tanta smania di negare il passare del tempo annullando i segni che esso, nel suo lento ma costante fluire, lascia su cose e creature?
Forse è la paura che ruba il posto alla nostalgia?
Paura di quello che si è diventati?
Le donne, in particolare, ma anche molti uomini, cercano di rimuovere i segni del già vissuto: rughe, imperfezioni, capelli candidi, tutto ciò che indica il tempo che passa ma che rappresenta gioie, affanni, dolori, emozioni che ci hanno accompagnato.
Il viso tirato, il seno rifatto, non ci appartengono ora, non ci rappresentano nella nostra interezza; ora siamo quello che siamo oggi con tutto il nostro bagaglio.
Daremmo via la nosta esperienza maturata "sul campo"?
Siamo quelli di ieri o di oggi?
E, se siamo di oggi, perchè ricusiamo il bagaglio che ha contribuito a renderci tali?
Altro è, correggere ed anche, ove fosse possibile, eliminare imperfezioni derivanti da incidenti di percorso!
La grande Anna Magnani diceva al suo truccatore:
- Le rughe non coprirmele che ci ho messo una vita a farmele venire!-